Letture

Marguerite Duras, L’amante

Una scrittura che si arrischia oltre i limiti del silenzio, e che anzi scava nel silenzio per trovare il senso di uno sguardo altrimenti inane. Ma dove tutto tace, poiché tutto è aperto, troppo aperto, la ricerca di una scrittura in cui potersi leggere non può che avvenire lottando: contro la banalità che insieme ne produce l’urgenza, contro il il supporto ch’essa offre ad una caricaturale estraneità (l’immagine della madre, con cui lotta ma pure si confonde).

Paul Valery, Dire qu’un fait est banal, c’est dire qu’il est de ceux qui ont le plus concouru à la formation de tes idées essentielles, 1942.

Non per nulla è negli anfratti che separano un dettaglio dall’altro, che si tenta di sfuggire all’estraneo facendone l’orlo dal quale gettarsi in ulteriori inchieste.

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